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Intervista a Riikka Soini-Ferraguto: Finlandia e Italia si fondono insieme

 

Riikka, siamo curiosi di scoprire qualche cosa in più su di te: come ti piace raccontarti?
Sono una persona che già da bambina stava di continuo ad arredare e cambiare l’ordine della sua stanza. La mia passione verso l’arredamento e il design è cresciuta col passare degli anni e, anche se ho scelto una carriera diversa e faccio la professionista in comunicazione multilingue, il mio tempo libero gira per una gran parte intorno al mondo dell’arredamento. Con mio marito abbiamo ristrutturato tre appartamenti, naturalmente con l’aiuto di muratori e altri professionisti, e siccome i lavori sono stati progettati e seguiti da me ho maturato anche delle conoscenze tecniche. 
riikka vialla maireaUno dei miei hobby è restaurare mobili adesso, ad esempio ho in ripostiglio un paio di sedie e mensole di Artek che aspettano una nuova vita. Dal 2012 scrivo un blog, dove posso condividere questa mia passione con altre persone con interessi simili e magari anche portare idee e ispirazione agli altri.

Sei una italo-finlandese che vive in Germania. Quanto hanno influito le tue origini e le tue scelte personali nella visione dell’Interior Design?
In realtà sono finlandese, ho acquisito la lingua e la cultura italiana solo più avanti nella vita. In Italia e con gli italiani mi sento a casa, poi avendo sposato un italiano, posso dire che la nostra famiglia è, in effetti, italo-finlandese. Le origini finlandesi si vedono sicuramente nel fatto che quando arredo una casa parto sempre dalla funzionalità delle soluzioni fisse. In Italia invece ho imparato ad apprezzare la bellezza come valore assoluto. Un mobile dal design bello ma poco pratico può avere un suo posto in casa per il puro valore estetico, un po’ come un’opera d’arte. Certo, su una sedia uno deve potersi anche sedere.
Vivendo in Germania ho imparato veramente ad apprezzare la praticità delle case finlandesi. Nella casa in cui abitiamo la lavanderia era originariamente situata in cantina e le camere da letto al terzo piano, una soluzione davvero poco pratica e impensabile in Finlandia.

Quali sono gli argomenti che più ami trattare nel tuo blog?
Mi piace creare il contenuto del mio blog da sola, quindi uso solo raramente foto fatte da altri. Scrivo dei cambiamenti che faccio nell’arredamento della nostra casa, dei viaggi da sola o in compagnia della mia famiglia e dei progetti fai da te che realizzo. A volte ci pubblico anche delle ricette oppure foto fatte alle fiere e nei negozi interessanti. Insomma, il blog rispecchia la vita che faccio e le cose che mi ispirano.

Ti va di spiegarci come sei diventata una “Ex-minimalist”?
In realtà i miei gusti sono sempre piuttosto minimalisti. Non sopporto il disordine in casa, preferisco un arredamento con pochi colori e materiali naturali e amo il design essenziale. Però da quando sono nate le mie due carissime figlie non è più stato possibile arredare solo per me e mio marito e tenere la casa sempre in ordine. Piano piano mi sono arresa e ho accettato il fatto che non avrò più una casa minimalista, almeno finché le figlie abitano con noi. Devo anche dire che per me il minimalismo è in primo luogo una questione estetica. Non ho mai cercato di avere pochissime cose, ma piuttosto di nascondere tutto il possibile dentro gli armadi.

Quali sono lo stile finlandese e lo stile italiano? Quali sono le principali differenze?
Il design finlandese è molto essenziale e funzionale e richiama spesso in qualche modo la natura. Basta pensare all’architettura e ai mobili progettati da Alvar Aalto. La stessa semplicità delle forme la vedo anche nel design più recente, le decorazioni inutili sono praticamente inesistenti. Lo stile italiano invece contiene quasi sempre qualcosa di futile, decorativo o lussuoso. Per i finlandesi il design è una cosa piuttosto seria mentre gli italiani sanno anche divertirsi ed essere giocosi. Inoltre gli italiani hanno un senso di eleganza, sia nell’arredamento sia nella moda che non ho visto da nessun’altra parte. Questo è qualcosa che i finlandesi potrebbero imparare dagli italiani mentre gli italiani potrebbero in cambio fare qualche lezione di funzionalità.

Quali sono gli elementi che per te non possono mancare in una abitazione?
Mi piace molto leggere, sia romanzi che libri su design e arredamento, e amo passare tempo nelle biblioteche e libreria, quindi per me ci vuole sempre una libreria piena di libri. Se aggiungi un po’ di fiori freschi, arte e qualche bella lampada di design, mi sento già a casa.

Tra i vari trend che sono andati per la maggiore nel 2015, qual è stato quello che più in assoluto ti ha colpito?
Nel 2015 sono arrivati i colori scuri, ambienti interi dipinti per esempio di grigio o blu scuro. Mi piace molto l’atmosfera creata da queste scelte cromatiche anche se a casa mia preferisco avere spazi luminosi.

Che consiglio vuoi dare ai nostri lettori in cerca di idee e spunti per la loro casa?
È bello cercare ispirazione da Pinterest, riviste e blog ma a volte troppe idee possono anche confondere. Ho sentito varie persone dire che a forza di guardare le belle case di altre persone si perdono di vista i propri gusti. Una buona idea è creare un moodboard per capire qual è lo stile che piace di più. Poi conviene cominciare a pensare al proprio modo di vivere. Se si preferisce mangiare fuori è inutile investire in una cucina professionale. Se invece si organizzano spesso cene per grandi gruppi di amici, meglio avere, oltre alla cucina funzionale, anche un tavolo da pranzo grande con abbastanza posto per tutti.  Come ultima cosa è importante tenere in mente lo stile originale della casa e rispettarlo per quanto possibile.

Ringraziamo di cuore Riikka per il piacevole confronto culturale tra Italia e Finlandia. Speriamo di poterla incontrare nuovamente per avere novità e consigli sull’arredo “minimalista” e non solo.
Se volete scoprire qualche cosa in più su Riikka la trovate sul blog Ex-minimalist.

Amo tutto ciò che è legato allo stile, all’estetica e al buon gusto per l'arredamento. Queste passioni le ho affinate  durante il percorso universitario di Storia dell’Arte, ma credo di essermi perdutamente “innamorata” quando ho visto per la prima volta Casa Kaufmann di Frank Lloyd Wright o lo stile essenziale e funzionale di Alvar Aalto; vorrei potermi sedere almeno una volta nella vita sulla “Poltrona 41”! Da qui il passaggio all’Interior Design è stato quasi naturale! Ho iniziato a frequentare fiere, a girovagare sul web  per trovare “chicche di arredo” e rimanere sempre aggiornata sulle ultime tendenze e su soluzioni pratiche e di stile.

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