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Intervista a Claudia Vinco: amore puro per il Design

Claudia, parlaci un po’ di te: come è sbocciata la tua passione per il Design?
La mia passione per il design c’è sempre stata. Sfogliavo ammirata e curiosa già da piccola i giornali di arredamento di interni di mia sorella. Crescendo, la passione si è consolidata, ho iniziato a fare ricerche per conto mio, mi piaceva soprattutto scoprire le vite dei designer e degli architetti più famosi. Mi interessava capire come erano arrivati a pensare e poi progettare un oggetto. Alla fine del quarto anno di liceo, durante una vacanza studio in Cornovaglia, sono entrata per caso un negozio di design vintage, c’era di tutto: dalla Panton Chair alla Valentine di Sottsass, alcune sedie Thonet originali, insomma, di tutto. E ricordo di aver guardato quel tripudio di genio e colore con un sentimento di ammirazione misto a soddisfazione, perché l’uomo sa fare tante cose belle, il design è una di queste. Forse è stato proprio in quel momento che la vera passione è esplosa.

Come è nato “Claudia Vinco Design”?
Il blog è nato in un momento molto triste della mia vita privata, sentivo che dovevo cambiare qualcosa. Scrivere per me è sempre stata una valvola di sfogo e ammetto che preferisco raccontare il design piuttosto che farlo praticamente. Progetto parole, in sostanza. Ed è una delle cose che in assoluto mi fa sentire meglio. Il blog ha la primaria funzione di aiutare i lettori, perché non sempre il buon gusto è sufficiente. Credo sia bello spiegare perché una sedia è più interessante di un’altra, indirizzare il pubblico alla giusta scelta. La casa va vissuta al meglio, con praticità e comfort. E se posso essere utile in questo senso, beh, ne sono più che contenta.

Ti va di raccontarci qualcosa della tua formazione? Ti sei laureata all’Accademia delle Belle Arti. Hai avuto come docenti dei “mostri” sacri del Design. Quanto hanno influito le loro lezioni nella tua visione estetica?
L’Accademia Delle Belle Arti ha avuto un ruolo fondamentale. Venendo da una formazione umanistica, ho avuto modo di ripartire da zero, dai fondamenti. Con la storia del design ho capito da dove era necessario partire per capire il design moderno, con i professori di design invece ho potuto approfondire il concetto di progettazione in sé. Anna Gili per esempio mi ha insegnato che la ricerca deve essere costante, che non basta disegnare una poltrona, ma deve avere un senso insito. Ognuno di questi professori ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso di formazione, ognuno in modo diverso. E devo ammettere che anche ora, lavorando, spesso mi ritrovo ad utilizzare parte delle loro lezioni, a riconoscere alcuni dei loro consigli. Non è stato semplice, ma ce l’ho fatta. Nella mia visione estetica hanno influito senz’altro i loro insegnamenti, ma la parte più importante viene dal mio percorso personale. Il gusto si forma nella persona non solo per ciò che impara a scuola, ma soprattutto fuori dal contesto di studio: viaggi, musei, mostre, musica, libri, il luogo in cui nasci, tutti questi fattori esterni influenzano molto di più, fermo restando che l’istruzione è importantissima.

Che cos’è per te il Design e come si può coniugare con la quotidianità?
Per me il design è passione allo stato puro, un’elettricità continua e vitale che mi permette soprattutto di sondare la psicologia umana. È interessante vedere come una persona scelga un oggetto piuttosto che un altro. C’è da dire che il design è legato alla vita di tutti i giorni: lo scolapasta, la moka, la sedia, il letto, sono oggetti che noi crediamo anonimi, che nascono invece da una precisa volontà, ossia adattarli alla quotidianità. Non penso che il buon design sia solo quello dei grandi marchi,  alcuni dei pezzi più importanti non hanno progettista, non hanno un valore inestimabile eppure vivono da sempre nelle nostre case. Ecco come deve coniugarsi il design alla quotidianità, con naturalezza e semplicità.

I tuoi post trattano spesso di oggetti di Design “esclusivi”. Qual è quello che più preferisci?
Amo tutto il design, difficile dire quale sia il mio pezzo preferito. Di sicuro la Panton Chair è tra tutti l’oggetto che sceglierei sempre per la mia casa.

Che consiglio daresti ai nostri lettori che cercano di arredare una casa di design e di gusto?
Il primo consiglio che do sempre è di non avere troppa fretta di scegliere, arredare una casa è difficile e va fatto con criterio e calma. Il secondo consiglio è di non mescolare troppi colori, di scegliere al massimo tre tonalità di cui almeno una deve essere il bianco, equilibrio è la parola d’ordine. Il terzo consiglio è di scegliere oggetti che facciano sentire bene e a proprio agio, che non siano mera estetica ma comodità prima di tutto. L’ultimo ma non in ordine di importanza è di lasciarvi ispirare da ciò che piace, il gusto personale conta moltissimo. E se non sapete decidervi, scrivetemi, sarò felice di aiutarvi.

Ringraziamo Claudia per la disponibilità con cui ha risposto alle nostre domande. Se volete conoscere qualcosa in più sul Design, vi aspetta su Claudia Vinco Design

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