Ci sono molti dettagli che rimandano alla storia di Kiev e che sono per questo riconoscibili dai visitatori locali.
Si va dalle lampade, citazione di quelle storiche che si possono vedere nella metropolitana di Kiev, ricca e decorata secondo lo stile dell’epoca, agli stucchi sul soffitto; dalle finestre con i vetri al piombo, alle delicate foglie di nocciolo (simbolo della città) impresse sulle tappezzerie.
Il vero segno distintivo del ristorante è però (e non poteva essere diversamente visto il suo nome) il divertente gallo/orologio che domina la sala e rinnova e modifica il tradizionale orologio a cucù. Ad ogni ora il gallo canta, segnando così il passare del tempo. Una scelta divertente e non certo convenzionale!
Tutti i mobili, i pannelli divisori, le sculture e le luci sono stati disegnati dallo studio Loft Buro appositamente per questo spazio. Anche nella creazione dei pannelli e delle sculture alle pareti c’è un riferimento al passato di Kiev nel richiamo all’opera del grande architetto Gorodetsky. L’atmosfera generale, nell’idea di Oleg Volosovsky, deve ricordare anche il discreto interno di un “salon”, un club privato dove soleva ritrovarsi l’intelligencjia ucraina al tempo dell’Unione Sovietica. Per questo l’ingresso è quasi nascosto dietro una porta invisibile vicino al guardaroba.
Citazioni, luci, memorie, omaggi, nel progetto di questo ristorante Volosovsky dimostra l’attenzione allo storytelling che è una delle caratteristiche principali della sua attività creativa