Curata da Margherita Guccione Direttore MAXXI Architettura e Pippo Ciorra Senior curator MAXXI Architettura, L’Anello mancante, prosegue il ciclo di mostre/installazioni Nature, con le quali il MAXXI di Roma intende sperimentare un approccio inedito alle esposizioni monografiche, offrendo al progettista invitato di volta in volta, la possibilità di realizzare uno spazio specifico che lo rappresenti ed esprima la sua ricerca personale. Dopo Francesco Venezia, Alberto Campo Baeza, West8, UN studio e Álvaro Siza, è ora la volta di Michele De Lucchi, che ha progettato l’installazione L’Anello mancante, realizzata con il supporto di UniFor in qualità di sponsor tecnico.
L’attività produttiva di UniFor si sviluppa attraverso un racconto che la vede percorrere, da protagonista, cinque decenni fondamentali per la storia del design italiano, durante i quali contribuisce in modo determinante all’affermazione del Made in Italy, lavorando con prestigiosi architetti di fama internazionale, sia per la realizzazione dei loro progetti, sia per lo sviluppo di sistemi entrati in produzione. Tra i molti progettisti che in questi anni sono stati a fianco di UniFor, un posto di rilievo è occupato da Michele De Lucchi, con il quale l’azienda ha consolidato nel tempo un costruttivo rapporto di collaborazione che si è concretizzato in alcuni prodotti di grande successo (MDL System, Secretello, Hatch, Teamer), nonché in importanti interventi architettonici per ambienti di lavoro (UniCredit – Verona; Centro Direzionale Intesa SanPaolo – Torino; Piaggio – Pontedera, Pisa; Novartis Pharma – Basilea; ENEL Power – Milano) e operazioni culturali di rilievo internazionale.
L’Anello mancante
“Un anello mancante è l’elemento che unisce le parti lontane di una catena spaccata e aperta. Oggi ne abbiamo spesso bisogno. Ci servono sempre più anelli che mettano in connessione le molteplici ramificazioni delle relazioni sociali, politiche, economiche, culturali e anche morali. Ma ci servono anche altri anelli che nella realtà colleghino fisicamente l’idea di pieno e di vuoto, di spazio chiuso e spazio aperto, di contenitore e contenuto”. Così Michele De Lucchi introduce il tema progettuale della sua installazione site-specific per Nature.
L’Anello mancante è una costruzione, interamente sviluppata e realizzata da UniFor, costituita da una struttura metallica rivestita da scandole rettangolari in solid surface. Il telaio portante in tubolare di acciaio è formato da venti portali parabolici con funzione di montanti verticali, ai quali è fissata una doppia serie di correnti orizzontali, otto per lato, che costituiscono anche il supporto per gli agganci del rivestimento. Le scandole in solid surface HI-MACS® di LG Hausys di colore bianco sono di due formati: 104,5×36 cm per le prime due file alla base e 61×36 cm per le altre cinque. Sul retro di ogni lastra è stato incorporato un listello dello stesso materiale che permette di assicurare il fissaggio mediante appositi ganci metallici regolabili, per consentire le opportune registrazioni resesi necessarie per via dell’andamento curvilineo della costruzione. Posate a file sfalsate, le scandole sono leggermente distanziate tra loro in modo da lasciare sottili fessure d’aria che, oltre ad alleggerire il manufatto sul piano formale, rendono parzialmente permeabile il rivestimento, permettendo il passaggio della luce. L’installazione è completata da un’illuminazione zenitale continua a LED.
Inserita nella penombra dello spazio espositivo, come una cattedrale gotica che si erge imponente dal tessuto urbano di un borgo medievale, L’Anello mancante identifica una suggestiva struttura architettonica alta e stretta, una sorta di galleria a sezione parabolica che si sviluppa con andamento curvilineo, impegnando la quasi totalità della superfice e del volume della stanza che la ospita. Il disegno in pianta rappresenta l’anello aperto di un percorso protetto, dove si entra da una parte e si esce dall’altra. Un muro sinuoso, interamente praticabile al suo interno, che stabilisce un rapporto ambiguo tra dentro e fuori, tra luce e ombra, tra celato e svelato, tra privato e pubblico. Anche le proporzioni sono ambigue perché quando si entra si ha una percezione di grandezza che dall’esterno non si coglie completamente. Scandite dal ritmo alternato delle scandole del rivestimento, le fessure regolari che distanziano i vari elementi creano una serie di aperture piccole e grandi da cui entra la luce lasciando uscire lo sguardo. Mano a mano che si procede all’interno della struttura tutto appare ingigantito dalla parete stessa e, soprattutto, dall’acustica che cambia in continuazione con i rumori che si accentuano e amplificano.
“La sezione ogivale del muro crea un effetto enclave, come un catino rovesciato che spinge inevitabilmente lo sguardo da sotto all’insù. La forma proietta il pensiero verso l’alto, istiga all’infinito”.
UniFor, azienda del Gruppo Molteni, sviluppa e realizza sistemi per lo spazio-ufficio contemporaneo. Sistemi e prodotti pensati per soddisfare le richieste di un mercato estremamente esigente e caratterizzato da elevati livelli di complessità, a cui devono necessariamente corrispondere adeguati standard di specializzazione e flessibilità produttiva. Industria e laboratorio, UniFor ricerca e sperimenta soluzioni originali, in grado di rispondere a specifiche esigenze di progetto: prodotti di serie e forniture speciali, esecuzioni su misura e realizzazioni personalizzate. Proposte innovative sul piano formale, tecnologico e tipologico, realizzate con componenti di industrial design a elevato contenuto estetico e funzionale, fabbricati con materiali accuratamente selezionati, utilizzando procedimenti di lavorazione avanzati.
La fabbrica, quindi, si identifica come luogo del progetto e della produzione, dove processi di lavorazione all’avanguardia convivono con il sapere artigianale e la capacità di adattamento alle esigenze del committente. Specializzazione nei grandi interventi, presenza prevalente a livello internazionale e stretto rapporto di collaborazione con il progettista caratterizzano, da sempre, l’attività dell’azienda che, sin dalla nascita (1969), individua nel progetto di architettura e di industrial design gli ambiti di riferimento privilegiati per le proprie strategie di sviluppo. Un orientamento che si manifesta chiaramente anche in campo culturale con il sostegno a numerose iniziative di rilievo nazionale e internazionale.
Fonte: Ufficio Stampa Molteni