Il sessantaquattrenne che ha progettato anche lo stadio per i giochi olimpici di Tokyo 2020, è considerato un maestro della connessione tra natura e architettura. Nel suo primo progetto nel Regno Unito ha voluto connettere le persone con la loro città e la loro storia “come un salotto” .
Il V&A Dundee sembra emergere dall’acqua come un imponente scafo. Grigio su grigio, come le scogliere della vicina costa del Mare del Nord, migliaia di lastre di pietra a forma di onda si uniscono per formare un unico insieme. Le due parti dell’edificio, a forma di piramidi capovolte, consentono l’accesso al fiume Tay al piano terra e si uniscono al primo piano.
Nel punto più lungo la sporgenza è di quasi 20 metri. L’analogia continua nell’enorme atrio rivestito di pannelli di quercia: la sala inondata di luce, secondo Kuma, accoglie i visitatori “come un tempio giapponese”. Un’ampia scala, un ascensore in vetro e pavimenti scuri in pietra calcarea con impronte fossili permettono di raggiungere il piano espositivo con una superficie totale di 1100 metri quadrati.
Dalle passeggiate, le aree salotto e i caffè, lo sguardo cade ovunque e inaspettatamente sull’acqua, sulle gru e sul ponte sul fiume Tay.
Nei bagni i lavabi Vero di Duravit, con il loro classico design rettangolare, completano l’intramontabile modernità dell’interno del museo.
Fonte: Ufficio Stampa Duravit