La sua essenzialità è frutto della scelta di impiegare la decorazione per svolgere un aspetto fondante, incorporando elementi che tradizionalmente non la contemplano.
Ecco dunque che il cavo elettrico dialoga con gli elementi di vetro e con il diffusore luminoso, in un gioco ritmato di scambi di ruolo. Se lungo il filo corre l’energia che permette alla lampada di svolgere la sua funzione illuminante, vi si rincorrono anche sfere e bulbi di vetro, trasformandolo nell’archetipo di una collana, con un corpo di porcellana a forma di cono, che proietta la luce sul filo e sulle sfere di vetro, collocandosi idealmente come il suo pendente. Un abaco generoso di colori anima la lampada di molteplici identità, dai toni acquarellati e dalle trasparenze del vetro muranese, alle policromie accese dal sapore etnico, fino ai toni fluorescenti dei paesaggi urbani contemporanei, permettendole di inserirsi negli ambienti più vari.
Filo è declinata nelle versioni da tavolo, terra, parete e sospensione; in queste ultime due tipologie, l’analisi strutturale e il gioco di ibridazione tra le funzioni prosegue, fino a coinvolgere le prese, che divengono anch’esse elementi costitutivi dell’identità della lampada.