Il cambiamento non è mai un percorso semplice, ma piuttosto coraggioso, soprattutto per un’azienda che affonda le sue radici nella storia del progettare italiano ed ha iniziato nel lontano 1925.
Il percorso che Turri sta portando avanti ha l’obiettivo di portare l’azienda a essere riconosciuta come protagonista del gusto contemporaneo internazionale, interprete indiscussa della bellezza esclusiva.
Un’arte che unisce il saper pensare internazionale al saper fare italiano di antica cultura sartoriale e di lavorazioni manuali.
Compito della comunicazione è accompagnare e valorizzare il percorso di cambiamento del brand.
Cambiamento che nasce da esigenze di mercato mutate negli anni, e che l’azienda ha sempre saputo cogliere con anticipo, da nuovi target di riferimento e da abitudini di vivere lo spazio domestico in modo differente. Nascono così le collezioni Milano, Vine e Zero, dallo stile marcatamente moderno, presentate allo scorso Salone del Mobile.
Nasce, da questi presupposti, il nuovo payoff “The Italian Way to Beauty” per comunicare l’essenza di un’impresa, la sua ragione d’essere più autentica.
Di conseguenza, il plot narrativo, diviso in tre step, poggia sull’asse emotivo piuttosto che su quello informativo: da qui le tre fasi che stanno accompagnando questo viaggio.
Fase uno: il teaser quale strumento di attenzione.
All’inizio fu il teaser. Il modo più immediato ed efficace di comunicare una scelta intelligente quanto coraggiosa: quella che ha portato Turri ad aprire un “secondo fronte” attraverso lo sviluppo di una area di gusto (il contemporaneo internazionale) sino ad allora inesplorata.
Compagno e testimone di questa scelta il nome di uno dei più grandi interpreti dell’architettura contemporanea, l’architetto statunitense Daniel Libeskind.
Obiettivo: comunicare che Turri ha intrapreso un nuovo viaggio, con un nuovo prodotto, con nuove collaborazioni.
Fase due: dal teaser ad una prima idea di target. Comunicare il nuovo posizionamento.
Il secondo step della strategia di comunicazione è consistito nell’identificazione della coppia “concept di posizionamento/target audience”: ovvero in cosa sarebbe consistita la nuova offerta di prodotto Turri, e, soprattutto, a chi l’azienda si stava rivolgendo.
Il secondo ciclo di annunci ha dunque preso consistenza attraverso la visualizzazione della coppia, fisica e concettuale insieme, che mostra la scrivania Edge, un’opera visionaria e fantasmatica, progettata da Daniel Libeskind, accanto ad una donna “contemporanea internazionale” colta in un atteggiamento che la colloca volutamente in un’atmosfera di sapore quasi metafisico.
Fase tre: il pensiero italiano tra contaminazioni e connessioni
Siamo finalmente giunti al terzo stadio di campagna: protagonista la collezione Zero, disegnata da Andrea Bonini.
L’immagine si propone di dare fisicità al concept Turri: il “pensiero italiano”, saper pensare, saper fare artigiano, contamina il gusto internazionale e ne è a sua volta contaminato; uno scambio generato dal confronto e dalla connessione. Un nuovo mondo di bellezza rarefatta e discreta, un’idea di esclusività che è il frutto di scelte raffinate quanto sapienti. Una nuova concezione della bellezza e del vivere nella bellezza.
Fonte Ufficio Stampa Cavalleri Comunicazione