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Il parquet è il pavimento più caldo ed emozionale che c’è: il legno con i suoi colori morbidi e le sue forme sinuose dona bellezza e serenità. Ma quanto sai di questo tipo di pavimento in legno?
Di tipi di parquet però ce ne sono davvero molti: le tipologie di legno, le essenze, i materiali con cui viene creato, gli ambienti in cui verrà montato e persino il tipo di posa determinano grandi differenze tra un parquet ed un altro.
Per questo, avere tutte le informazioni utili a portata di mano è fondamentale prima di far posare il parquet nella propria abitazione.
E dopo? Conoscere le basi per la sua manutenzione è altrettanto importante, per mantenere questi meravigliosi pavimenti in legno bellissimi ed accoglienti come appena posati.
Il parquet è un pavimento amato da molti ed è diventato il protagonista di gran parte delle case, ma anche di luoghi pubblici e di esterni.
Il primo pregio del pavimento in legno è il senso di comfort che è in grado di dare agli ambienti dove è presente. Non solo. Le sue caratteristiche fisiche principali, ovvero l’isolamento acustico e termico, lo rendono una delle tipologie di pavimenti più apprezzate per il benessere quotidiano.
Il parquet, inoltre, si adatta perfettamente sia ad arredamenti classici che moderni. E non dimentichiamo che è una delle scelte privilegiate da chi ama gli arredamenti di lusso, grazie alla sua innata eleganza.
Esistono vari tipi di parquet e ognuno di loro ha delle caratteristiche diverse, che vanno ad influenzare l’interior design di un ambiente e, naturalmente, le fasce di prezzo.
Tra le principali tipologie di parquet, per esempio, i più noti sono:
Il parquet in legno massello è il parquet tradizionale. Può essere paragonato al David di Michelangelo: così come il celebre artista rinascimentale realizzò la statua da un unico pezzo di marmo, anche i listelli del parquet in massello sono costituiti interamente da legno nobile ricavato da un unico blocco di legno.
Ovviamente è un pavimento in legno pregiato! Il legno nobile parte da una forma grezza, va quindi levigato e lucidato. Quindi la differenza, oltre al materiale di partenza, la fa anche la maestria degli artigiani…o il macchinario più avanzato!
Lo spessore dei listelli può raggiungere i 22 mm, e la lunghezza è compresa tra i 220 mm e i 2000 mm.
I vantaggi del parquet massello sono la sua durata nel tempo, visto che può essere levigato più volte, e le sue caratteristiche isolanti, che sono ai massimi livelli essendo realizzato in legno puro.
Tra i parquet in legno massello, possiamo distinguere 2 ulteriori tipologie: tradizionale o prefinito.
Il parquet massello tradizionale non è pronto all’uso, va lamato, stuccato, carteggiato e verniciato. Il suo costo, è influenzato oltre che dalla qualità del materiale, anche dalla posa che risulta impegnativa e quindi più costosa.
Il parquet prefinito in massello, invece, è già pronto all’uso e può essere montato con la posa flottante.
I listelli costano di più di quelli tradizionali perché vengono posati sopra il pavimento esistente.
Il parquet multistrato, come suggerisce il nome, è formato da più strati: uno strato di legno nobile che va a rivestire un legno meno pregiato ma resistente.
Il legno nobile usato deve avere uno spessore di 2.5 mm. Il multistrato si trova spesso in versione prefinita pronto per essere montato con estrema facilità.
Il parquet multistrato è un pavimento in legno molto stabile ed è realizzato in formati più grandi rispetto al parquet in massello. Il prezzo del parquet multistrato è naturalmente inferiore rispetto al massello, ma ha una durata inferiore, come anche le caratteristiche isolanti.
Il parquet laminato è chiamato anche finto parquet, perché non presenta alcuno strato di legno nobile.
Il laminato, infatti, è costituito da uno strato di legno non nobile (agglomerati di resina e carta, fibre di legno etc) su cui viene collocato un sottile strato stampato che ne riproduce il colore e le venature.
Il suo spessore è molto variabile, può andare dai 6 ai 12 mm. Il primo vantaggio del laminato è sicuramente il prezzo, ma anche la sua resa nel tempo è una caratteristica importante da tenere in considerazione in fase di scelta. Inoltre, la posa del parquet in laminato è veloce e anche la sua manutenzione è molto semplice dal momento che basta una normale pulizia.
Non essendo fatto in legno non ha, però, nessun potere isolante da un punto di vista termico e anche a livello acustico è più rumoroso. Infine, se di scarsa qualità e posato non correttamente può deformarsi.
Il parquet laminato, grazie alle sue proprietà, viene usato di solito nei locali commerciali. Non è disdegnato però anche da chi ama l’effetto parquet in casa ed ha un budget limitato a disposizione.
I colori del parquet dipendono dall’essenza del legno che viene usato. L’utilizzo del tipo di legno ne varia la colorazione. La principale suddivisione è: scura, bruna, chiara e rossa. Il primo elemento da valutare per la scelta del colore del parquet è l’esposizione alla luce naturale. Essendo un pavimento in legno, infatti, può cambiare colore a contatto con la luce. In pratica, il parquet chiaro potrebbe scurirsi e viceversa.
Il legno Wengè ha origini africane: il parquet realizzato con questo legno si caratterizza per le sue tonalità intense che tendono al nero. Il parquet in wengè è altamente decorativo ed essendo particolarmente scuro non subisce evidenti effetti a seguito dell’esposizione prolungata alla luce del sole.
Essendo robusto e compatto sopporta bene l’umidità.
Il parquet iroko è uno dei pavimenti in legno bruno più amati e apprezzati
Il legno Iroko è di origini africane (Sierra Leone, Angola, Etiopia e Kenya) e, provenendo dalle foreste, si caratterizza per un colorito scuro che va dal verde al giallo bruno. Il suo colore tende a cambiare se ha contatto prolungato con la luce solare e vista la buona risposta all’umidità viene usato spesso in cucina e in bagno.
Il parquet in Teak ha delle tonalità vicine al color tabacco: il suo legno proviene sia dall’Asia che dall’Africa. La sua alta resistenza all’umidità lo ha portato a essere utilizzato spesso nel settore nautico e ad essere scelto come pavimento in legno per esterni.
L’afrormosia è una pianta molto rara che si trova in Congo, Ghana, Nigeria e Camerun.
Il parquet in afrormosia ha un colore che varia dal giallo scuro fino all’olivastro. Ha una texture tanto fine da fornire delle levigature molto piacevoli. Resiste bene alle escursioni termiche ed è utilizzato per i pavimenti riscaldati.
Il legno matenye proviene dall’Africa tropico equatoriale. Il parquet in matenye si presenta come un pavimento in legno dal colore bruno rosato molto intenso. Ha una durezza medio – alta, un’elevata tendenza ad ossidarsi tende quindi a scurirsi se è esposto in maniera prolungata alla luce del sole. Ha infine una media resistenza all’umidità.
Il parquet in noce è considerato uno dei più pregiati oltre che uno dei più facili da lavorare.
Le sfumature del legno noce sono brune tendenti al grigio con venature che possono arrivare al nero.
Tra le sue principali caratteristiche vi sono la resistenza e la durevolezza, tanto che nel corso del tempo acquisisce lucentezza.
Il parquet in quercia è l’ideale per gli ambienti rustici. È un pavimento in legno robusto, dal colore bruno ambrato e con trame venate.
Il parquet in legno chiaro è l’ideale per gli ambienti che non hanno particolare luce. Le sue tonalità riescono a dare carattere e luminosità.
Il parquet in rovere è una delle essenze più usate e apprezzate. Si caratterizza per una colorazione omogenea, con tonalità che va dal biondo dorato al castano.
Ha un alto grado di resistenza all’ossidazione e tende nel tempo a diventare giallo paglierino, se a contatto con la luce solare. Il parquet in rovere è inoltre resistente all’umidità e agli sbalzi termici.
Il parquet in acero si presenta con una bellissima tonalità beige biancastra. Il legno proviene dall’Europa centrale e ha dei livelli di ossidazione bassi, è però facile preda di funghi e tarli.
Il cedro è un legno pregiato originario del Medio Oriente. Il parquet in cedro è particolarmente apprezzato perché resistente agli urti e alle azioni del tempo.
Il parquet in frassino è l’ideale per gli ambienti dallo stile contemporaneo. Le sue tonalità vanno dall’ocra al castano dorato. Essendo particolarmente chiaro, si adatta a vari utilizzi.
Ha una durezza medio alta, ma non viene utilizzato in pannelli radianti perché tende a dilatarsi.
Il faggio è un legno tipico dell’Europa dal colore rosato. È tra i parquet più resistenti ai graffi e agli urti. È inadatto agli ambienti umidi e per i sistemi di riscaldamento perché tende a scurirsi.
Il parquet in castagno si caratterizza per il color biondo e presenta delle venature che ricordano piccole nocche. Classificato come legno semi duro, resiste ottimamente agli attacchi di insetti, funghi e parassiti. È usato in tutti gli ambienti della casa fatta eccezione di quelli particolarmente umidi.
Chiudiamo la carrellata dei colori con il parquet rosso. Sono molte le varietà di legno rosso utilizzate per il parquet, ideali per chi desidera dare uno stile più deciso e ricercato alla propria casa.
Il legno del parquet Doussiè proviene dall’Africa Tropicale. Si presenta con un colore bruno rossastro ed è un pavimento molto resistente anche agli attacchi di funghi e parassiti.
Il parquet in mogano è molto pregiato e costoso. Il legno proviene dall’America centro meridionale e il suo colore varia molto di intensità, offrendo diverse nuance.
Il parquet in Bitangor si presenta con tonalità che vanno dal rosso bruno al rosso scuro. Il legno proviene dall’Asia sud- Orientale.
Il parquet è una tipologia di pavimento che può essere usata in tutta la casa. Il piacere di poter camminare scalzi e sentire il calore e il comfort del legno in zone come il soggiorno e la camera da letto, non ha davvero prezzo. Ci sono tuttavia dei dubbi quando si pensa di usare il parquet in ambienti come la cucina o il bagno.
Le domande sono di solito queste: si può mettere il parquet in cucina e in bagno? Come pulire il parquet in cucina? Come proteggere il parquet in bagno?
Scegliere di posare il parquet in cucina è una scelta principalmente estetica. Per esempio, per una cucina a vista in un soggiorno, dove il parquet è prediletto, oppure per una cucina country in un ambiente rustico come la taverna.
Se vi state domandando se il parquet può essere usato in cucina, la riposta è sì!
È necessario però tenere in considerazione alcuni importanti fattori.
Il parquet in cucina deve essere prima di tutto resistente: va scelta quindi un’essenza durevole come ad esempio il rovere.
Non solo, per il parquet in cucina molto importante è lo spessore del listone che deve essere di circa 3.8mm, questo sia se per un parquet in massello che multistrato.
La posa incollata è quella più consigliata, dal momento che è un ambiente dove possono avvenire repentini cambi climatici.
Per quanto riguarda la finitura è meglio quella ad olio, perché in caso di usure superficiali o di macchie può essere facilmente trattata passando sopra dell’olio per far tornare il parquet allo stato originale.
Per quanto riguarda invece la pulizia del parquet in cucina, le macchie d’olio o ad esempio di succo di frutto non lasciano traccia se vengono prontamente rimosse con un panno umido, ma questo vale anche se avete un pavimento in piastrelle, giusto?
Il parquet in bagno è in grado di trasformare questo ambiente in una zona wellness. Così come in cucina anche in bagno è possibile mettere un pavimento in legno, purché si tenga conto di alcuni fattori. Le regole sono simili a quelle che vanno seguite per la cucina.
Anche qui vale la regola di un legno resistente come, ad esempio, il rovere e come tipo di parquet è meglio il multistrato per la sua maggiore stabilità.
Anche qui la posa incollata è quella più consigliata.
In bagno bisogna prestare più attenzione all’umidità, perché l’ideale per il parquet è un’umidità dell’aria compresa tra il 50 e il 60% con una temperatura tra i 18 e i 21 gradi centigradi.
Di soliro è sufficiente areare correttamente il bagno dopo aver fatto la doccia.
Anche in bagno è consigliata la finitura con olio perché un pavimento in legno ben oliato è praticamente anassorbente.
La pulizia del parquet in bagno è molto semplice: si può passare una scopa elettrica semplice con setole morbide, oppure dei panni in microfibra elettrostatica che raccolgono la polvere.
Per lavare il parquet va utilizzato un panno umido ben strizzato, usando acqua tiepida e un detergente neutro per il legno.
Non si devono assolutamente usare solventi, alcool o ammoniaca, perché potrebbero rovinare il parquet.
Per posare il parquet bisogna rivolgersi sempre a professionisti: esistono vari tipi di posa che cambiano in base al tipo di parquet scelto.
La posa del parquet in massello richiede dei tempi lunghi che possono arrivare anche a 20 giorni.
Questo perché per posare il parquet monostrato è necessario rimuovere il pavimento esistente. Una volta tolto il vecchio pavimento va fatto il massetto (quello più diffuso è il cemento). Lo spessore del massetto è di 5 cm e richiede i tempi necessari all’indurimento.
Il parquet prefinito può essere incollato sul pavimento esistente. È importante che ci siano le apposite soglie di raccordo da usare con le zone piastrellate. Serve inoltre prevedere il taglio del bordo inferiore delle porte interne.
Ecco di seguito i differenti tipi di posa in opera del parquet
La posa incollata può essere utilizzata sia per il listone prefinito che per altri tipi di parquet. I listoni vengono incollati al sottofondo.
La posa delle prime tavole avviene rivolgendo l’incastro femmina verso la parete. I listoni vengono distanziati dalla parete circa 10 mm con appositi cunei, seguendo tutto il perimetro della stanza.
Un consiglio è quello di fare prima una posa a secco per capire la disposizione dei listoni, per valutare lunghezze e larghezze ed eventuali tagli da fare.
La posa flottante o galleggiante è indicata per coloro che hanno deciso di incollare il parquet sul vecchio pavimento.
Viene usata per il parquet prefinito e consiste nel poggiare i listoni in un piano perfettamente livellato. Prima, però, bisogna disporre nel pavimento uno strato di materiale isolante acustico e in seguito incollare gli incastri con colla vinilica.
Mettendo lo strato fonoassorbente si crea una perfetta aderenza tra i listoni e il piano di posa. In questo modo, grazie alla predisposizione di un materassino di materiale espanso, si uniforma il contatto del parquet col piano di posa impedendo la formazione di diverse sonorità.
I listoni vengono inchiodati su magatelli di legno immersi in uno sottofondo di cemento. Ovviamente, non si può fare la posa inchiodata su pavimenti esistenti.
La posa del parquet può avere diversi schemi. In base a come vengono disposti i listoni cambia l’aspetto estetico dell’ambiente.
Ideale per gli ambienti classici o in case con locali irregolari, la posa a spina di pesce tende a stringere l’ambiente. I listoni vengono messi in maniera sfalsata ma posizionati in ordine regolare.
Per la posa a mosaico si realizzano dei quadrati premontati di 24×24 oppure 30×30. A partire da questi si creano dei gruppi di 5 o 6 lamelle che vengono messi in orizzontale o in verticale.
Ideale per gli ambienti moderni e contemporanei, nella posa a tolda di nave vengono usati elementi di lunghezza diversa, che vengono posati in maniera sfalsata, creando uno schema non ripetitivo.
In questo tipo di posa viene realizzata una cornice lungo le pareti e nella parte centrale la geometria è a piacere.
Il parquet può essere tranquillamente posato su un sistema di riscaldamento radiante, purché si rispettino alcune indicazioni. Importante è la scelta del tipo di legno che deve avere un’alta stabilità: sono consigliati il Rovere, l’Iroko o il Teak.
La posa più indicata per il pavimento radiato è quella incollata, poiché consente al calore di passare dal sottofondo in superficie. Il primo passo è assicurarsi che la colla impiegata sia eco-compatibile, in modo da evitare qualsiasi rilascio di sostanze nocive, soprattutto in presenza di vecchi impianti con temperature di esercizio piuttosto alte.
Dopo aver scelto il tipo di parquet più adatto e aver visto i vari ambienti della casa bisogna curarlo per farlo durare il più a lungo possibile.
Il parquet essendo un pavimento in legno è costituito da un materiale vivo che risente delle condizioni ambientali esterne. I due elementi da tenere in considerazione per il parquet sono la temperatura e l’umidità.
I due valori ideali da tenere sotto controllo sono una temperatura compresa tra i 16° e i 22°, mentre l’umidità relativa deve essere fra il 45% e il 60%.
Questi valori sono molto comuni nelle abitazioni di oggi. Come abbiamo visto, se il parquet è in cucina o in bagno bisogna areare bene le stanze. Per l’inverno, quando si accende il riscaldamento, si possono usare delle semplici vaschette umidificatrici per evitare che l’aria diventi troppo secca.
Abbiamo visto inoltre come il parquet reagisca alla luce diretta, vivendo una naturale ossidazione. Il consiglio è quello di evitare l’esposizione diretta del pavimento in legno alla luce in prossimità delle finestre. Una soluzione è quella di usare delle tende. Se avete posato il parquet da poco, spostate ogni tanto i tappeti in modo da far respirare la superficie.
Le case vengono vissute e capitano anche piccoli incidenti domestici che potrebbero rovinare il vostro bel parquet.
Anche qui niente paura perché basta solo intervenire prontamente e il gioco è fatto.
Se vi cade dell’acqua sul pavimento è sempre meglio asciugare subito per evitare la formazione di macchie.
Per evitare rigature e graffi del parquet, invece, basta mettere dei feltrini sotto sedie e tavoli. Un altro consiglio è quello di mettere dei tappeti nelle zone di maggior passaggio.
Pulire il parquet significa dedicarsi alla sua manutenzione per mantenerlo sempre in ottime condizioni.
Per i pavimenti in legno la manutenzione può essere ordinaria e straordinaria, in base alla loro frequenza.
I trattamenti di manutenzione straordinaria, in particolare, si distinguono in base alla finitura del parquet, che può essere di tre tipi:
Il parquet può esse pulito usando una aspirapolvere fornita di spatole apposite o con una scopa dalle setole naturali. Utili sono anche i panni in microfibra che catturano la polvere.
Per quanto riguarda il lavaggio del parquet, basta un panno umido ben strizzato: solo con acqua non calda o con un detergente neutro per i pavimenti in legno molto diluito.
Una volta che il pavimento è lavato e asciutto potete lucidarlo passando semplicemente un panno di cotone asciutto seguendo la direzione delle venature.
La manutenzione del parquet verniciato è di un minimo ogni tre a mesi fino a una volta all’anno.
Di solito si passano trattamenti protettivi per ravvivare lo strato della vernice esistente.
Il parquet cerato ha una manutenzione più frequente, che può arrivare anche a una volta al mese. Periodicamente va fatto un intervento di ceratura per dare alla finitura lucentezza e splendore.
Prima si elimina la vecchia cera e poi, dopo aver risciacquato il pavimento, si provvede all’applicazione di un nuovo strato di cera e una nuova lucidatura.
La manutenzione del parquet con finitura ad olio si fa una volta ogni tre mesi. Bisogna semplicemente passare una nuova mano di olio seguendo la direzione delle venature del legno. Non bisogna effettuare nessuna rimozione, a differenza della finitura in cera. Il trattamento a olio del parquet dona un aspetto naturale e permette al pavimento di traspirare.
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