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Il design di Elena Salmistraro, l’estetica di Driade, l’ispirazione di una cultura lontana ma floridissima. Così nasce Sangaku, il tavolino di design che arreda e colora in maniera innovativa le case contemporanee. La Milano Design Week è la cornice perfetta per presentare questo prodotto, che cambia il modo di concepire l’ambiente in cui si inserisce.
Un tavolo che non è un semplice elemento d’arredo, non è un mero componente dell’arredamento. Sangaku è un divertente gioco di intersezioni, rotazioni e variazioni dimensionali. L’ispirazione arriva dal Giappone, dalla geometria tipica dell’isola. Nella cultura giapponese, infatti, i Sangaku sono dei problemi geometrici incisi su tavolette di legno. Nella maggior parte dei casi, questi teoremi illustrano problemi riguardanti cerchi ed ellissi inscritti l’uno nell’altro.
Sangaku di Elena Salmistraro
Il Tavolino è composto da quattro piani circolari sovrapposti tra loro nei due diametri di 82 e 42 cm. La costruzione “geometrica” del tavolino è basata su cerchi inscritti tra loro per ottenere una dimensione complessiva del tavolino di 100×82 cm. ed una altezza 41 cm. Il piano superiore in vetro stratificato extrachiaro sfumato con stampa digitale in gradiente di grigio.
L’idea nasce appunto dai Sangaku giapponesi, dall’intersecarsi di cerchi e forme geometriche. Elena Salmistraro porta la geometria nel design, trasformando il teorema in prodotto d’arredo. E lo fa inscrivendo all’interno di una circonferenza immaginaria di raggio 50 cm quattro diverse circonferenze, due da 40 cm e due da 20 cm di raggio. In questo modo si crea un nuovo elemento regolato da rapporti geometrici invisibili ma comunque percettibili. I punti di intersezione tra i vari elementi diventano le gambe a sostegno dei quattro differenti piani, che riescono sapientemente a colmare e differenziare lo spazio creando un mix perfetto di pieni e vuoti.
Le parole della designer
Ad arricchire la composizione è la proposta cromatica. Le quattro tonalità di colore – azzurro, verde, giallo e antracite – e le variopinte immagini impresse nel vetro conferiscono a Sangaku un linguaggio contemporaneo carico di energia. Il gioco delle forme diventa gioco di colori, tra richiami e contrasti.
Elena Salmistraro spiega come interpretare Sangaku per coglierne l’essenza. “Un gioco di inscrizioni e circoscrizioni, di tangenti e perpendicolari, di intersezioni e proporzioni. La geometria scopre il ritmo, generando energia e calore. La complessità si dichiara nella sua semplicità esplicita. La soluzione è ignota almeno all’apparenza”. Sangaku è una questione di ritmo, di armonia, tra i vari elementi che lo compongono, nella forma e nell’idea.
La collaborazione con Driade
Sangaku è la perfetta sintesi di due filosofie di lavoro simili che si arricchiscono tra loro. Da un lato c’è Elena Salmistraro. Tra le priorità delle sue creazioni, spiccano l’attenzione al dettaglio e la ricerca armonica delle forme, inseguite nell’antropomorfismo e nel primitivismo. Questo le ha permesso in primis di aprire il proprio studio professionale in cui si dedica al disegno di prodotto e al progetto architettonico. In seguito, il suo lavoro è stato selezionato per diverse mostre internazionali.
Dall’altro lato c’è Driade, un vero e proprio laboratorio estetico nel settore dell’arredamento e del design. La continua ricerca della bellezza, la costante volontà di sorprendere, il tentativo di portare l’arte nella quotidianità della casa. Sono questi i cardini dell’azienda che da venticinque anni si propone come fabbrica d’autore di elementi d’arredo.
Su questo terreno in cui arte e design si incontrano ed entrano nelle abitazioni, Driade ed Elena Salmistraro si trovano a collaborare. E la collaborazione dà vita ad un prodotto che arricchisce l’ambiente, che stupisce per la sua ecletticità, che gioca con lo spazio e con la luce.
Fonte: Press ItalianCreation Group.