Claudia, qual è la tua opinione generale sul Salone del mobile di Milano?
Il Salone del mobile di Milano è l’evento legato al design più importante a livello nazionale ma non solo, è stato anche l’apripista delle varie design week nel mondo. La mia opinione non può quindi che essere positiva non solo perché è una vetrina imprescindibile per il made in Italy, ma soprattutto perché è il momento in cui il mondo del design fa il punto della situazione su cosa è stato fatto fino ad ora e cosa si può e si deve migliorare, sulle nuove tecniche e tecnologie di produzione, su cosa effettivamente migliora la qualità della vita degli utenti finali, cioè noi.
Andrai a questa edizione del Salone? Perché?
Sì assolutamente, facendo la designer di mestiere non posso proprio mancare. Le ragioni sono sostanzialmente due: per vedere e toccare dal vivo le collezioni e per lasciarmi ispirare dalle innovazioni e dalle nuove idee. Quest’ultima è la motivazione più importante, e in effetti devo ammettere che dedico più tempo al Fuorisalone che non al Salone vero e proprio. Le esposizioni di designer emergenti e nuovi brand spesso forniscono gli spunti più interessanti.
Quali sono secondo te i trend che quest’anno domineranno questo importante evento legato al mondo dell’interior design?
Domanda complessa, proverò a rispondere individuando tre filoni principali.
Il primo è l’uso di grafismi e linee pulite ma ricercate, un po’ decò: l’ottone è un metallo che sta tornando di moda soprattutto per gli accessori, e credo che lo vedremo inserito in contesti di geometrie rigorose ma impreziosite da tocchi dorati e tessuti pregiati. Che fa anche rima e ce lo ricordiamo meglio.
Il secondo filone riguarda gli ambienti tecnici e in particolare la cucina: in anni in cui si parla moltissimo di cibo, anche in termini televisivi, penso che dovremo aspettarci cucine sempre più simili a quelle dei ristoranti. La cucina di casa sta diventando un luogo “socializzante” in cui si invitano amici, si fanno show-cooking, si organizzano social-eating con persone sconosciute e magari si fa anche colpo, e tutto questo porta alla richiesta di cucine professionali in tutto e per tutto. Acciaio, acciaio ovunque.
Il terzo è legato alla customizzazione dei prodotti. È un trend presente ormai da qualche anno, molte aziende si rivolgono direttamente all’utente finale mettendolo in condizione di poter scegliere come comporsi il complemento d’arredo in modo che sia adatto alle sue esigenze, che esprima perfettamente il suo senso dell’abitare. Parallelamente, fenomeni come l’autoproduzione e il nuovo artigianato digitale ci mostreranno l’altro aspetto del custom-made, e cioè quello del pezzo unico fatto a mano. Due lati della stessa medaglia.
Ringraziamo Claudia Donnici per le sue preziose risposte.