Complementi d'arredo

Le collezioni Morelato uniscono artigianalità ed ecosostenibilità

Poltroncina Morelato Moby Dick, esempio perfetto di artigianalità ed ecosostenibilità

La tematica ambientale è sempre più centrale nel dibattito pubblico e anche arredamento e design si stanno orientando verso pratiche più sostenibili. Morelato è in prima linea per questa svolta ecologica e sta da anni attuando una filosofia di abbattimento dell’utilizzo della plastica utilizzando, anche per gli imballi, materiali riciclati e/o organici.

La tematica della sostenibilità non va a discapito della qualità, con la sapienza artigiana che rimane il marchio di fabbrica dell’azienda veneta. Artigianalità significa realizzare opere “ad arte”, ovvero fatte con amore e maestria. Una sapienza e una tradizione che si tramandano da generazioni, rafforzando il legame con il territorio sapendosi evolvere e abbracciare le sfide del futuro.

Soluzioni Morelato, qualità sostenibile

La scelta degli arredi Morelato è una scelta di vita, non solo di gusto e di stile. Arredare Morelato è una scelta consapevole: significa scegliere un prodotto a zero impatto ambientale e con una filiera attenta e controllata. Non solo nella selezione dei materiali e dei componenti, ma anche nei processi lavorativi e logistici.

Alessandro Morelato spiega: “per tutte le nostre collezioni utilizziamo legni certificati che provengono da coltivazioni programmate e controllate”. L’alta qualità del materiale e la maestria artigianale nella sua lavorazione fanno dei mobili Morelato una vetrina dell’Italia nel mondo. Il legno è una materia viva e come tale muta nel tempo. Allo stesso modo devono progredire le tecnologie di lavorazione e perfezionarsi gli strumenti di realizzazione dei mobili.

Dal legno alla lavorazione: un’artigianalità sostenibile

Da questo punto di vista un passo importante è stato fatto nel completamento dei nuovi prodotti, per quanto riguarda trattamento e verniciatura del legno. Dal 2013 Morelato porta avanti un progetto di verniciatura sostenibile ed ecologica. Si chiama “il Mobile Trasparente”, “un’attività di ricerca scientifica indirizzata proprio sulla questione della verniciatura verso la ricerca e la selezione di materie prime non nocive per l’ambiente e per l’uomo”.

I risultati sono soddisfacenti, garantendo prodotti di altissima qualità con un ridotto impatto ambientale. Nelle dichiarazioni di Alessandro Morelato si legge proprio l’entusiasmo verso questo progetto, che guarda al futuro, del pianeta, dei clienti e dell’azienda. “Questa attività ha portato la nascita di un trattamento di protezione e di finitura del legno realizzato con prodotti ad impregnazione naturale preparati con oli, resine e cere di origine vegetale. Questa finitura non contiene sostanze organiche volatili e il suo uso garantisce il pieno rispetto dei requisiti della bioedilizia”. A certificare questo impegno verso l’ambiente, Morelato sta inoltre integrando il comparto con una vernice biologica senza solventi realizzata dagli scarti da agricoltura e allevamenti.

Moby Dick, un esempio di prodotto artigiano ecosostenibile

Sono tanti i prodotti in catalogo che ben rappresentano questa filosofia. Tra questi spicca sicuramente Moby Dick, che può essere preso come riferimento ed emblema dell’artigianalità sostenibile di Morelato.

Si tratta di una poltroncina nata dal tentativo di creare un elemento d’arredo iconico e fortemente narrativo, un prodotto che raccontasse una storia e che al tempo stesso si ispirasse al mondo della natura. Punto focale è sicuramente lo schienale, realizzato in legno di frassino. È da esso che tra il nome l’intero progetto perché la sua forma morfologica e avvolgente ricorda la coda della celebre balena. La morbidezza e l’eleganza della forma sono bilanciate dall’equilibrio e dalla solidità del materiale, per un risultato elegante e mai banale.

La seduta apre poi la strada al gusto individuale e all’estetica personale. L’imbottitura può infatti essere rivestita in numerosi tessuti naturali, andandosi ad inserire con raffinatezza in tutti gli ambienti.

Fonte: ALESSANDRA BERTONA COMMUNICATION

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