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Roma è la quarta città europea più interessante ed attrattiva per i futuri investimenti immobiliari, dietro solo a Londra, Parigi e Madrid, tanto che si prevede un aumento dei prezzi pari al 15,4%.
Così secondo “Roma 2030. La Capitale nel nuovo scenario internazionale”, il report presentato da Scenari Immobiliari e Fabrica Immobiliare sgr.
Una ricerca che con numeri e dati precisi, e il parere di fonti autorevoli, getta uno sguardo sul futuro immobiliare di Roma. Alla sua stesura e spiegazione hanno contribuito infatti Mario Breglia e Giovanni Benucci, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Scenari Immobiliari e Fabrica Immobiliare sgr. Sono poi intervenuti Giuseppe Roma, Giuseppe Gola e Carlo Ratti.
Un pool di esperti e opinioni di prestigio, che hanno permesso di fare chiarezza sulle prospettive che attendono Roma, anche e soprattutto in ambito internazionale. La ricerca, infatti, ha visto coinvolti oltre 100 investitori, di cui due terzi internazionali. In questo modo è stato possibile ottenere uno sguardo ad ampio raggio, che ha portato a definire Roma come nuovo “caput investimenti”. A certificarlo è anche la candidatura al Expo 2030 sostenuta dal Premier Mario Draghi: un ulteriore incentivo e stimolo al mercato immobiliare romano.
Dal “modello Nesta” al “modello Totti”
La ricerca si racchiude in una metafora, quella con cui si apre l’intera analisi: dal “modello Nesta” al “modello Totti”. Ovvero, da una strategia difensiva ad un gioco d’attacco, ricco di spunti creativi ma anche molto concreto e preciso. Come sottolineato da Mario Breglia stesso, “a città deve passare a un modello offensivo, giocando all’attacco e costruendo il proprio modulo sulle qualità già esistenti: l’ambiente, il clima, le università, la ricerca scientifica, i collegamenti, la sicurezza. Occorre inoltre creare le condizioni per far ritornare le aziende che negli ultimi anni lasciato Roma, oltre che proseguire nelle importanti trasformazioni che il patrimonio pubblico ha già avviato.”
In questo senso la Città eterna può guidare la ripresa del paese dopo il difficile periodo dovuto alla pandemia. Da caput mundi, Roma diventa caput investimenti, soprattutto nel confronto con le altre capitali europee. “A Roma, infatti, sono sufficienti vent’anni per ripagare un investimento immobiliare standard con il reddito da locazione, a fronte di periodi ben più lunghi in città come Berlino, Parigi, Madrid o Londra, dove si possono superare anche i trent’anni”, spiega Mario Breglia. “Un fattore che la candida a ragione fra le prime tre città europee da cui sono attese nei prossimi anni le migliori performance immobiliari. A questo si aggiungono le prospettive di ripresa del Paese connesse alla realizzazione dei prossimi cinque anni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La candidatura a Expo 2030, annunciata dal premier Draghi è sicuramente un ulteriore tassello a rendere Roma la città delle opportunità!”
“La capitale nel nuovo scenario internazionale”
Sulla base dei dati raccolti, emerge una città con ampi margini di crescita, appetibile per qualità della vita e investimenti. Non a caso il mercato immobiliare romano è stato da più voci definito come “in rampa di decollo”. Le previsioni di crescita per i prossimi cinque anni vedono Roma al secondo posto, con un incremento potenziale del 15,4%. Un potenzialità seconda solo a Berlino, che con il 19,3% guida questa speciale classifica.
In questo senso, Roma è davvero città delle opportunità. Come spiega Breglia, “oltre alla posizione strategica, con collegamenti aerei e su ferro efficienti e ben dimensionati, ha un rapporto qualità prezzo per immobili in locazione decisamente interessante, un’offerta di professionalità qualificate garantita dai tanti atenei con molteplici specializzazioni. La possibilità per i dipendenti di avere accesso a un mercato residenziale di qualità, in locazione o in acquisto, a valori accessibili e competitivi rispetto alle grandi città europee”. Tutto questo rende Roma “un mercato immobiliare attrattivo per gli investitori”.
“Roma 2030”, il settore immobiliare del futuro
Con questa ricerca Roma si proietta nel futuro, con una visione finalmente lungimirante e in prospettiva. Come ben spiegato da Giovanni Benucci, Roma può rappresentare alla perfezione la “città del futuro: accessibile, resiliente ed eccezionalmente verde”. Una posizione di ripresa e rinnovamento che va contro ad anni di governance non all’altezza e luoghi comuni.
A guidare la rinascita immobiliare di Roma possono essere proprio la natura e la cultura, un patrimonio di cui Roma è ricca ma che non sempre ha saputo valorizzare. La Capitale si colloca ai primi posti al mondo per notorietà e attrattività, e i dati confermano che questo non avviene per caso. Roma è tra i comuni più verdi d’Europa, con un consumo di suolo limitato al 23,7 per cento, di gran lunga inferiore rispetto alle città paragonabili, la qualità dell’aria è migliore delle grandi metropoli europee. A ciò si accompagna un clima senz’altro fra i più accoglienti”, spiega Mario Breglia. A questo si aggiunge il terzo museo più visitato al mondo, il complesso dei Musei Vaticani, che sono il fiore all’occhiello di una proposta culturale senza eguali nel mondo. Da questo si può concludere che “Roma è sicuramente una città ideale per vivere e per accogliere le sedi delle grandi aziende multinazionali. Una vera e proprio città delle opportunità!”